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Da Sandrino a Pontasssieve, la pizza napoletana che ci ha entusiasmato!

Immagine del redattore: coupleinflorencecoupleinflorence

M: Tantissime volte passiamo da Pontassieve per andare o per tornare dal Casentino e di solito tiro dritto per arrivare a Firenze. Da quando abbiamo scoperto la pizzeria Da Sandrino, abbiamo scoperto il gusto di fermarci, magari fare due passi per Pontassieve, che è un paesino che Erika definisce “delizioso”, e andare Da Sandrino.


E: Lo abbiamo conosciuto grazie ad un’iniziativa di Social eating in Florence ed è stata una bellissima scoperta. Firenze negli ultimi anni ha raggiunto un ottimo livello riguardo ai pizzaioli presenti in città. Sandrino si merita di essere sicuramente inserito nella top ten delle migliori pizzerie della zona.


M: La famiglia Nencetti ha aperto il locale 12 anni fa. Il locale, formato dalla pizzeria e dal loft, è caldo, accogliente, moderno, attento all’inserimento di opere di giovani artisti locali.


E: Noi abbiamo cenato nel loft e appena abbiamo visto una parete con tante bottiglie e la lambretta potevamo tirarci indietro dal fare una delle nostre foto?

M: Avessi detto di no sarebbe cambiato qualcosa? Erika tace!

Foto scattata da Sandra Pilacchi

La famiglia Nencetti sceglie con cura gli ingredienti principali delle pizze sul territorio e lavora costantemente con passione per ricercare l’impasto migliore.

L’impasto che abbiamo provato è preparato con farine non raffinate e lievito madre, lasciato a lievitare per almeno 24 ore e può arrivare fino alle 36 ore. La biga ha dal 60 all’80% di idratazione. Le pizze sono molto leggere e croccanti e la mattina dopo vi assicuriamo vi sveglierete senza nessun cenno di pesantezza.


E: Abbiamo provato sia le pizze tradizionali sia le pizze gourmet accompagnandole a ottimi vini. Siete pronti per questa degustazione insieme a noi?


M: Ad aprire la nostra cena è stato un vino agrumato fermentato in bottiglia del Podere Pellicciano di San Miniato, rifermentato con metodo ancestrale. La prima pizza che abbiamo provato è la Caprese 2.0 con pomodoro giallo del piennolo, piccadilly, origano, kremoso di alta Langa e basilico.

E: Io ho letteralmente perso la testa per la Lussuosa: mortadella di Villani, pistacchio di Bronte, scorza di limone, burrata di Massimiliano Busti abbinata ad un rosato sempre del podere Pellicciano.

M: Non vi adagiate sul divano, questo articolo è ad alto tasso di acquolina. Abbiamo proseguito con la Mediterranea: pomodoro giallo campano, aglione della Valdichiana, cappero, acciughe del Cantabrico, ‘nduja di Spilinga, mozzarella Massimiliano Busti e origano.


E: Io non sono una grande appassionata della Napoli, vi confesso che quando la vedo nel menù non è tra le mie scelte, ma vi giuro che questa la ordinerei di nuovo pur nella sua semplicità e completezza di ingredienti: pomodoro, capperi, acciughe del cantabrico, burrata Massimiliano Busti e origano.

M: Siamo alle ultime due. Prima dei dolci! La Bronte non è la classica pizza con pistacchio che vi potete immaginare. Ha 3 ingredienti: crudo campagnolo del Salumificio Gerini, stracciatella Massimiliano Busti e pistacchio di Bronte.

E: Abbinata alla birra bionda Giulia Ribò con mosto di ribolla gialla dal gusto di pesca e albicocca abbiamo provato la reale: prosciutto cotto del Salumificio Gerini, stracciatella al tartufo Massimiliano Busti e funghi champignon.

M: Sono finite le pizze, ma non le pizze dolci e i dolci. Da dove iniziare? Intanto iniziamo a dirvi che come le pizze, anche i dolci sono studiati e realizzati interamente in casa. I miei preferiti? La pizza grezza con fiordilatte, gorgonzola dop, pere ruggine e noci; il tortino di cioccolato caldo con cioccolato al pistacchio e la panna cotta con amarene e cioccolato bianco.

E: che bello non litigarsi i dolci. Se posso concedere a Marco un morso della pizza che ho scelto, non posso dire di fare altrettanto con i dolci.

Vado dal più classico a quello più particolare: la schiacciatina caramellata con nutella, mascarpone e pistacchio, la mousse di yogurt Massimiliano Busti con frutta e state pronti: il liquore Amaro Amara fatto con arancia rossa di Sicilia dop infuso con erbe amare di Paternò abbinato a arancia essiccata da reidratare nel bicchiere e cioccolatino bianco e fondente.

M: Sandrino ci hai veramente viziato! E siamo curiosissimi di provare i tuoi risotti!



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