E: Come cantava una canzone? Tutti mi dicon Maremma, Maremma, ma a me mi sembra una Maremma amara! Niente di più sbagliato: la Maremma è una meta ideale per una vacanza!
M: A cavallo tra la Toscana e il Lazio, splendida per il mare e incantevole per le colline e la natura, la Maremma è una zona ancora incontaminata in cui riscoprire il gusto di una tradizione toscana ricca di storia e di prodotti tipici.
E: Caro Marco, non pensare di lasciare la parte della storia tutta a me!
M: …
E: … #marcomoltoviziato è anche #marcomoltofurbo!!
M: Siamo stati ospiti per il nostro soggiorno della Tenuta di Paganico, gestita da Maria Novella Uzelli.
E: Maria Novella gestisce la tenuta di famiglia dal 1999.
Vi svelo una piccola curiosità: sapete quando è nata la tenuta? L’11 marzo 1924.
Sapete quando è nata Maria Novella? L’11 marzo, proprio come me.
Non so se voi credete o meno alle coincidenze, ma quando ho conosciuto Maria Novella, mi è sembrato di avere già familiarità con lei, con la sua idea di sistema sostenibile realizzato nel legame fra animali, persone e ambiente, nell’idea concreta di diffondere la conoscenza per non perdere i valori.
M: Alloggiare alla Tenuta di Paganico vuol dire riscoprire il valore del tempo della Maremma, la sua storia, le sue tradizioni, la stagionalità.
La Maremma è bella sempre perché ogni giorno regala colori, sapori e aneddoti di una cultura popolare da preservare e che ci riporta ad una dimensione umana, facendoci veramente riscoprire l’importanza del tempo che trascorriamo e dedichiamo alla scoperta.
E: Dopo la nostra sistemazione nella Casa di Caccia, all’interno dello storico edificio della fattoria, abbiamo visitato il Frantoio Franci, nato negli anni Cinquanta sulla collina di Montenero d’Orcia, un borgo situato alle pendici dell’Amiata, di fronte al suggestivo paesaggio della Val D’Orcia.
M: Visitare e scoprire la storia del Frantoio Franci ci ha fatto pensare che ancora sull’olio non c’è una conoscenza diffusa.
Fino a questo momento non ci eravamo chiesti nemmeno noi quante tipologie diverse di olio esistano o come preferire un olio rispetto ad un altro per un determinato piatto.
E: Si è aperto un mondo durante questa visita, pensare che un’annata è considerata un margine sottile che può fare la differenza tra una buona bottiglia e un grande prodotto è un concetto che sinceramente fino a questo momento avevamo applicato al vino e non all’olio.
M: Entriamo nel dettaglio della nostra degustazione e dei prodotti che abbiamo portato a casa.
Il Delicate è un olio fruttato leggero, fresco e armonioso che ben si abbina al gambero rosso di Sicilia e agli scampi crudi.
Il Moraiolo in perfetto equilibrio tra amaro e piccante, è l’ideale su zuppe autunnali, carne rossa, scegliete voi tra una bella fiorentina, una tartare e una classica pasta al sugo.
Villa Magra Grand Cru porta alla riflessione toccando note di frutta rossa che lentamente si aprono ad un gusto fresco di mandorla e carciofo e infine si chiudono sul piccante speziato, perfetto da abbinare ad un pecorino stagionato o per mantecare il gelato.
Le Trebbiane è un olio versatile, che Erika ha definito un po’ ruffiano, adatto soprattutto al palato delle donne che si contende un bel primato con il Rose, il monocultivar di Olivastra Saggianese che racchiude un bouquet di profumi floreali.
E: E adesso ciccia!
Tornati a Paganico abbiamo partecipato ad una masterclass sulla preparazione delle salsicce. Sapete la mia passione per la carne di maiale e che se mi volete fare felice non dovete presentarvi a casa mia con fiori alla mano mentre apprezzo molto un sacchettino di salsicce, salumi, ovviamente genuini e di produttori locali.
M: Penso che questa foto parli da sola!
E: Questo è lo scatto prima del mio tentativo di corrompere il macellaio per farmi assaggiare la salsiccia di Cinta senese appena fatta!
M: Dopo un bel po’ di assaggi, la signorina è andata a fare prima aperitivo e poi cena come se avesse digiunato da una settimana.
E: Apprezzo le tradizioni locali e evito sprechi: non faccio mai avanzare i piatti che mi vengono proposti!
Durante l’aperitivo e la cena preparata dallo chef Matteo Donati abbiamo assaggiato i prodotti dell’azienda, che ricordo è totalmente biologica e una delle prime ad aver sottoscritto la carta dei presidi Slow Food “Razza Maremmana”.
M: Come nella migliore realtà rurale, sveglia presto al mattino, colazione con prodotti della Bottega di Paganico e pronti per esplorare.
E: La prima tappa della seconda giornata è stata la visita della Cantina Colle Massari a Cinigliano, ai piedi del Monte Amiata, nella DOC del Montecucco.
La cantina fa parte della Toscana Wine Architecture per la sua costruzione, progettata da Edoardo Milesi, che sembra spuntare dalla vigna, in perfetta armonia tra lo stile marcatamente moderno e la fusione con il paesaggio circostante.
Si tratta di un esempio di bioedilizia, interamente costruita grazie all’utilizzo di soluzioni bioclimatiche che permettono inoltre la conservazione dei vini a temperatura costante.
M: Vedo che Erika scalpita per raccontarvi il pranzo prima della partenza!
E: Ho sempre detto che sono una ragazza da bosco e da riviera, e un bel pranzo nel bosco a contatto con la natura e l'allevamento è. un'esperienza rigenerante. Perché va sottolineato che un conto è sentir parlare di allevamento allo stato brado, un conto è vederlo con i propri occhi.
Maria Novella ha fortemente voluto che le vacche maremmane vivessero libere con il toro all’interno della zona boschiva dell’azienda, nutrendosi di quello che la natura offre loro e non avendo a disposizione delle stalle.
Grazie a questa filosofia che segna un ritorno alle origini nell’allevamento, la carne una volta macellata risulta di un colore rosso intenso, così come intenso risulta anche il sapore.
M: Questa è la nostra prima esperienza insieme in Maremma e vi assicuriamo che non sarà l’ultima!
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