M: Quante volte in questi mesi ho sentito il bisogno di prenderti per mano e portarti in un luogo che ricorderai per sempre?
E: La giornata e il tramonto al Relais Villa Olmo me li ricorderò davvero per sempre!
Ci sono luoghi che rendono magica una giornata e in cui speri di tornare perché quel panorama, quell’atmosfera, quei piatti sono talmente unici che viverli una volta sola proprio non ti basta!
M: In questo smartworking, anche stando insieme 24 ore al giorno, mi sono accorto spesso di averti trascurata e di aver fatto diventare la nostra casa il mio ufficio.
Questo sarà inevitabile ancora per un bel po’, ma almeno concediamoci alcuni momenti tutti per noi perché una delle cose che ci ha insegnato il lock down è che uno spazio per noi dobbiamo ritagliarcelo.
E: Questo spazio ritagliamocelo nella nostra Toscana e proprio dalla Toscana ci fa piacere tornare a raccontarvi la nostra giornata.
Relais Villa Olmo si trova a pochi km da Firenze, sulle colline di Impruneta, un grazioso paesino di cui speriamo di parlarvi presto.
Il Relais Villa Olmo è fresco, fresco di riapertura: dal 2 giugno infatti, prenotando un pranzo, un aperitivo panoramico o una cena presso il Diadema Wine Bar, è possibile usufruire della piscina.
M: Per la nostra fuga nel Chianti ho scelto la formula aperitivo a bordo piscina e pranzo, approfittando della gradevolezza degli spazi esterni che con l’arrivo del primo caldo ci hanno veramente concesso una giornata di totale relax.
E: La nostra giornata è iniziata con un romantico aperitivo a bordo piscina a base di Champagne e pappa al pomodoro.
Se ci seguite su Instagram, sapete bene che sulla cucina toscana sono molto selettiva: conosco bene i sapori autentici di alcuni piatti perché mia nonna era una cuoca e mi ha trasmesso l’amore per la cucina ma anche tante basi per riconoscere la qualità di un piatto.
M: Non fare l’apoteosi della pappa al pomodoro adesso! ;)
E: Lo so, tendo a dilungarmi ma mi mancava questo nostro spazio per scrivere!
Posso dire che questa è una delle migliori pappe al pomodoro che io abbia mai mangiato? Impiattata a regola d’arte e con una decorazione di pomodoro molto ben studiata, la pappa al pomodoro dello Chef Alessio Leporatti è autentica e genuina, il gusto come quello che ho in mente e che mi porto dietro dall’infanzia.
M: Dopo l’aperitivo ci siamo spostati nello spazio esterno del ristorante e il nostro pranzo è iniziato con una tartare accompagnata da una pallina di gelato all’olio, salsa verde al basilico, acciuga, capperi e ravanello.
E: Ci siamo affidati totalmente allo chef e al maitre per la scelta dei piatti.
Il nostro pranzo è stato un percorso di degustazione a 360° dell’autenticità della nostra cucina toscana e dei prodotti provenienti da piccoli produttori locali o direttamente dall’orto della struttura.
M: Familiarità e genuinità sono i due concetti che ci hanno accompagnato durante tutto il nostro pranzo.
E: Con interessanti rivisitazioni di piatti della tradizione, come i ravioli realizzati con l’impasto dei pici e presentati in due ripieni (zucchine e melanzane) con una passatina di datterino giallo e gocce di basilico.
M: Io sono rimasto piacevolmente colpito dai cannelloncini di pasta fresca al ripieno di gambero rosso di Mazara del Vallo con crema di patata al profumo di limone e zafferano di San Gimignano.
La mia #sangidoc, come l’ha soprannominata la nostra amica Sandra Panerai, ha approvato il piatto con lo zafferano! ;)
E: Perché lo spaghettone dell’Antico Pastificio Fabbri con padellata di cannolicchi, capesante e pioggia di bottarga di tonno, briciole di pane e capperi? Eccezionali.
Forse è stato il primo piatto più azzardato a livello di proposta, ma l’equilibrio degli ingredienti era perfetto!
M: Il nostro percorso tra tradizione e innovazione ha raggiunto l’apice con il piccione nella variante fritta e padellata accompagnato da amarene e ciliegie.
E: Visto che siamo proprio sulle colline dell’Impruneta, nel nostro pranzo non poteva mancare il peposo dell’Impruneta di guancia di vitello, cotto a bassa temperatura agli aromi del Chianti con fagiolini cannellini al fiasco.
Questo piatto, dal sapore forte e deciso, pare sia stato inventato dai fornacini del posto che si occupavano di cuocere i mattoni nelle fornaci, semplicemente mettendo dei pezzi di muscolo in un tegame di terracotta con altri ingredienti all’imboccatura dello stesso forno usato per cuocere i mattoni, mettendo pian piano a punto una cottura molto lenta che permette alla carne di rimanere morbida.
M: E dopo l’excursus storico di Erika che se non glielo facevo scrivere non mi restituiva il portatile, eccoci ai dolci.
Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, ovvero puro cioccolato Amedei in tre consistenze con zucchero scoppiettante e crema marinata al rosmarino.
E: Il mio preferito è la bavarese al caramello salato con gelato ai frutti della passione e briciole di arachidi.
Dov’è la bavarese? Nella riproduzione degli arachidi. Un’idea veramente originale!
M: Il nostro pranzo è stato accompagnato da dai Vini Diadema: i nostri preferiti, oltre all’ottimo champagne gustato a bordo piscina, sono stati il D’Amare Rosso, invecchiato in barrique francesi per 14 mesi e poi in bottiglia per almeno sei mesi e l’Imprunetis che vinifica in anfore di terracotta dell’Impruneta.
E: Il valore aggiunto della struttura sono la cortesia del personale e la disponibilità dello chef che è venuto al nostro tavolo a salutarci e a chiederci come avevamo trovato i piatti!
M: Ottimi! E glielo abbiamo detto veramente con il cuore!
E: Tranquilli, siamo riusciti anche a fare il bagno in piscina dopo una pennichella sulle nostre sdraio!
M: Grazie a Relais Villa Olmo per la magnifica giornata: ci avete regalato un tassellino della nostra felicità!
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