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Roven e Marzocco Poppiano: cena e vini da sogno a Firenze

Ci sono cene e vini che ti rubano il cuore, ci sono le persone che stanno dietro ai vini e ai piatti che sono innamorate del loro lavoro e riescono a trasmetterti la loro passione ad ogni sorso e ad ogni assaggio.


La cena da Roven abbinata ai vini di Maurizio e Roberta di Marzocco Poppiano è stata una vera esperienza.


Ve la racconto ad una voce perché Marco era fuori Firenze per lavoro!


Non ero mai stata da Roven: un ristorante elegante e moderno con un ambiente interno molto piacevole, caratterizzato dalla presenza delle ampie vetrate che conferiscono luminosità e del legno che scalda.

Il ristorante è nato nel 2021 ma il vero protagonista della vostra cena non sarà l’ambiente, bensì la materia prima utilizzata, in modo particolare la carne, che ne rispecchia la filosofia.


Roberta e Maurizio li conosciamo da alcuni anni, hanno una bellissima azienda a Montespertoli e vi assicuro che valorizzano ogni centimetro dei loro filari.

Alla base dei loro vini c’è passione, ricercatezza e grande rispetto per il territorio.


Solitamente quando partecipiamo a cene in abbinamento ci viene detto che il piatto si sposa al vino, io preferisco dire che piatti e vini durante questa cena si sono abbracciati per far risaltare i sapori di entrambi.


Ripercorrete con me la cena!

Ho iniziato con un cuore di manzo marinato su un letto di paté di fegatino abbinato al Vin Santo Mery 2015 che non avevo mai assaggiato.

Il Vin Santo di Marzocco Poppiano è ricavato da uve di Trebbiano e Malvasia che avvolgono profumi e sapori con albicocca e agrumi.

Mery viene prodotto dal 1973 con 4 anni e mezzo di caratelli di Marsala e 2 anni di barrique neutra.


Chianti colli fiorentini DOCG Marzocco Riserva 2018 (Sangiovese in purezza) abbinato al tortello mugellano al contrario con ragù all’interno su crema di patate.

L’armonia del vino ha creato un equilibrio stupendo con i sapori decisi del tortello.


Filetto mignon alla senape con spinaci croccanti in abbinamento al Super Tuscan Pretale IGT 2015, ricavato da un’antica vigna del 1956: rotondo e intenso, fatto dal 70% di Sangiovese, 15% di Canaiolo e 15% di Cabernet Sauvignon.

Lingotto di toro red angus disossato con patate al forno e il calice di Vigna del Leone IGT 2016 sono stati una pura poesia: l’intensità dei frutti di bosco di questo vino (Sangiovese 65%, Merlot 30% e Cabernet Sauvignon 5%) hanno valorizzato una carne che difficilmente troviamo nella ristorazione.

Per concludere, tortino al cioccolato con crema all’arancia e un ultimo bicchiere del fantastico Vin Santo con cui avevamo aperto la cena.

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